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C6.3 PROGETTO GIOVANI S.C.A.T.T.I. (GIOVANI TRA STORIA, CULTURA, AMBIENTE, TECNOLOGIE, TURISMO, INNOVAZIONE)

Nel 2016/2017 (dal Marzo 2016 all’Ottobre 2017) l’Associazione ha promosso un progetto all’interno del quale ha svolto il ruolo di Partner capofila: Giovani SCATTI.

I Partner del progetto:

 

 

 

PROGETTO GIOVANI S.C.A.T.T.I.

(GIOVANI tra Storia Cultura Ambiente Tecnologie Turismo Innovazione)

 

 

Giovani SCATTI era tra i progetti vincitori del Bando di aggregazione giovanile e animazione finanziato da Regione Toscana – Giovanisì (Giovani Attivi) e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale”.

Giovani SCATTI ha coinvolto i giovani (fra 18-30 anni) di Massa-Carrara su “Storia Cultura Ambiente Tecnologie Turismo Innovazione” nel territorio locale, ma anche nel confronto sulle buone pratiche con reti regionali e nazionali. I Giovani hanno partecipato a incontri formativi e operato per divenire “esperti” e per realizzare, in un team di lavoro, 6 iniziative che rievocano eventi storici, tra cui la Quintana Cybea”.

Gli obiettivi del progetto erano quelli di favorire:

 

Come si è operato in GIOVANI SCATTI

Oltre ai Partner è stato possibile, per la durata del progetto, a soggetti pubblici e privati diventare “Associati” al Progetto, avanzando richiesta ai seguenti indirizzi:

progetto.giovaniscatti@gmail.com; info@rievocazionistoricheduepuntozero.it;

GIOVANI SCATTI ha promosso alcuni percorsi formativi e di pratica sul terreno per i giovani interessati a scoprire le rievocazioni storiche, le loro mille sfaccettature, i loro mille mestieri, le loro mille filiere, per esempio:

  1. Come studiare e lavorare insieme a distanza (con streaming, twitter, altri strumenti)
  2. Come costruire eventi di rievocazione storica locale con Statuti, Regolamenti, Disciplinari, Specifiche tecniche, Standard, Accreditamenti, Sistemi territoriali, Reti di Città, Partenariati
  3. Come identificare, confrontare, collaborare, diffondere e capitalizzare le iniziative esemplari (buone pratiche) per realizzare una buona pratica ideale da disseminare
  4. Come scoprire i Cammini Storici e la funzione e i servizi dei Gruppi Storici lungo il cammino (Via Francigena, Via del Volto Santo, ecc.) in un’ottica di Turismo Culturale
  5. Come coinvolgere i soggetti pubblici, le Scuole e le Associazioni e le comunità di (anziani, famiglie, ecc. in un’ottica intergenerazionale) per favorire la partecipazione dei giovani al progetto
  6. Come ricostituire la partecipazione dei Borghi Storici all’interno di un Palio (come costruire una strategia vincente)
  7. Come confrontarsi con le filiere economiche che ruotano attorno alle rievocazioni storiche per individuare: dimensione, mercato e prospettive occupazionali per i giovani
  8. Come individuare i luoghi dove attingere le fonti degli approfondimenti storici
  9. Come sostenere il mecenatismo a favore delle rievocazioni storiche
  10. Come approfondire i percorsi della sartoria storica
  11. Come diventare esperti di enogastronomia storica locale e come affermare l’enogastronomia storica in un’ottica di Turismo Culturale
  12. Come organizzare i convivii storici (tra Palazzi, Castelli, Piazze) e come coinvolgere, Osterie, Forni e Taverne
  13. Come diventare esperti ne li giochi (di bandiera, di arco, di giocoleria, ecc.)
  14. Come organizzare i gruppi dei musici (tamburi, chiarine, pifferi, ecc.)
  15. Come attrarre i giovani verso le danze storiche
  16. Come approfondire l’utilizzo delle nuove tecnologie nelle dinamiche di marketing
  17. Come gestire e realizzare la comunicazione e il marketing territoriale strategico
  18. Come attivare il fund raising e i finanziamenti europei, nazionali e regionali
  19. Come scoprire la natura e il paesaggio in riferimento alle rievocazioni storiche
  20. Come rendere protagonisti i diversamente abili
  21. Come costruire relazioni di rete, di sistema e dei servizi di qualità per le rievocazioni storiche

LE STRATEGIE DI GIOVANI SCATTI

Il progetto approvato con 14 partner ha inteso aprirsi anche alla partecipazione di numerosi associati (segnalati dai partner di progetto o autocandidatisi) al fine di favorire, anche loro tramite, l’aggregazione di un ampio numero di giovani con età 18-30 anni, in qualunque sede ove fossero raggiungibili con streaming e twitter.

Il progetto ha puntato, con particolare riferimento al coinvolgimento dei NEET (giovani che non studiano, non lavorano e non cercano più lavoro) e al coinvolgimento di: partner, potenziali associati, portatori di interessi e beneficiari finali, sullo sviluppo di un modello di inclusione sociale originale, che ha previsto il coinvolgimento delle nuove generazioni nel recupero della memoria storica delle comunità locali e nella costruzione di nuove opportunità per un futuro comune sostenibile, attraverso:

  1. Far conoscere ai giovani la ricchezza e il fascino della storia e della cultura del proprio territorio, attraverso modalità concrete di coinvolgimento, con particolare riferimento ai percorsi messi in atto nella preparazione, realizzazione e diffusione degli eventi culturali delle rievocazioni e ricostruzioni storiche;
  2. Far partecipare giovani, segnalati e coinvolti dai partner e dagli associati, che fossero interessati ad assumere, nelle forme individuate congiuntamente, le metodologie, le azioni e i risultati, su quei temi, realizzati o da realizzare presso la sede del Partner Capofila, grazie a contemporanei processi di trasferimento di “buone pratiche” e a percorsi di “benchmarking”;
  3. Favorire la ri-scoperta e il recupero del “genius loci” delle comunità locali attraverso l’organizzazione di eventi collettivi di carattere storico, con conseguente sviluppo di un nuovo senso identitario e di appartenenza più consapevole e condiviso;
  4. Generare un senso di continuità attraverso forme di aggregazione sostenibili nel tempo, grazie a percorsi di qualificazione del tempo libero, basate sulla realizzazione di iniziative di rievocazione storica;
  5. Favorire la volontà di acquisire maggiore consapevolezza e sviluppo di capacità nello svolgere azioni a sostegno della crescita culturale e creativa dei giovani e dei cittadini che vivono i luoghi dove si svolgono manifestazioni di rievocazioni e ricostruzioni storiche;
  6. Valorizzare l’esperienza della partecipazione giovanile anche nell’ottica di possibili sviluppi creativi in termini formativi e occupazionali (per esempio, sviluppo di capacità organizzative e valorizzazione dei prodotti del territorio nell’ambito dell’offerta turistica);
  7. Individuare la “catena del valore” e le “filiere economiche” che ruotano attorno ai processi di rievocazione e ricostruzione storica al fine di farne emergere le potenzialità occupazionali e imprenditoriali;
  8. Consentire ai partner e ai potenziali associati di vivere il progetto dall’interno per attingere le caratteristiche di “buona pratica” che l’iniziativa vuole assumere e sperimentare;
  9. Acquisire, da partner e associati, il “know how” e la “proprietà intellettuale” della “buona pratica” al fine di poterne disporre liberamente per replicarne e diffonderne i contenuti attuando allo stesso tempo un confronto mirato, grazie al “benchmarking” tra iniziative similari;
  10. Coinvolgere giovani universitari, possibilmente d’intesa con le loro Università, grazie alle quali poter svolgere funzioni di “tutoraggio” e accompagnamento dei giovani coinvolti, godendo di un attestato di partecipazione da rilasciarsi al termine dei 12 mesi di attività a seguito di convenzione stipulata tra il Lead Partner del Progetto e le loro Facoltà;
  11. Creare attraverso il coinvolgimento dei “portatori di interessi” (stakeholder) e dei “beneficiari finali” (user) una “crescita di capacità del capitale umano” (empowerment) di cui il territorio coinvolto potrà beneficiare sia sul versante pubblico che privato, dopo aver valutato le nuove competenze create grazie all’esperienza realizzata nel progetto “giovani scatti”;
  12. Sfruttare le potenzialità di rete del partenariato pubblico e privato che possono facilitare nuovi rapporti istituzionali tra soggetti pubblici e tra pubblico e privato nei rispettivi territori;
  13. Approfondire le modalità per la costituzione e il rafforzamento di servizi a favore delle reti di partenariato, capaci di fare sistema nell’affrontare le nuove sfide, nel settore del turismo culturale;
  14. Impegnare il versante pubblico -a tutti i livelli- dall’Europa, ai Governi nazionali, alle Regioni, ai Comuni, nell’attuare un programma di modernizzazione degli aiuti di Stato per la cultura, pubblica e privata, attraverso nuovi aiuti e promuovere la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale (così come avviene già, per la parte pubblica attraverso la legge “Art Bonus”, la quale va però estesa nelle esenzioni fiscali anche alla parte privata);
  15. Stimolare l’adozione di un modello tale per cui gli aiuti erogati dai mecenati e diretti al patrimonio culturale pubblico, attraverso l’Art Bonus, siano estesi anche al patrimonio culturale privato, materiale e immateriale;
  16. Impegnare il livello pubblico e privato al fine di svolgere azioni di maggiore presenza e di più forte promozione dell’offerta turistica lungo gli “itinerari storici” interessanti una buona parte dei partner, sia lungo la “via Francigena” sia lungo la “via del Volto Santo”, a Massa-Carrara, altre vie storiche per gli altri partner e/o associati esterni alla provincia di Massa-Carrara, al fine di recuperare alcuni evidenti ritardi;
  17. Favorire il coinvolgimento dei giovani all’interno di un processo che sta portando la cultura a essere un tema centrale, su cui convergono: pubblico, privato, terzo settore, imprese e cittadini;
  18. Rendere consapevoli i giovani, coinvolti nel progetto, dell’importanza che ciascun territorio locale individui e persegua le proprie vocazioni in modo partecipato e condiviso;
  19. Coinvolgere i giovani che “non studiano e non lavorano” (NEET e anche di età superiore ai 30 anni) in una riflessione condivisa sulle cause che hanno provocato tale fenomeno giovanile, in crescita allarmante, conducendo alcuni studiosi a parlare di “generazione perduta”, ciò al fine di conoscere come si è arrivati a una situazione così drammatica -in vari territori, tra cui Massa-Carrara-, a conoscere come la vivono tali giovani e a ricercare modalità attraverso le quali si potrebbe uscirne;
  20. Mettere a fuoco, su tali problematiche, le responsabilità, dirette e indirette dei vari attori istituzionali, economici, sociali (dalla scuola al sistema produttivo, alla famiglia, ai mass media, ecc.), svelando inefficienze e limiti grazie alla conoscenza di indicatori e dati, ciò al fine di disegnare e costruire un “percorso di ri-scatti possibili”, che passi attraverso: un cambio di atteggiamento verso le nuove generazioni, l’attenzione ai talenti giovani, l’investimento nelle nuove competenze, il sostegno dell’intraprendenza;
  21. Approfondire le filiere, la catena del valore e le forti trasformazioni scaturite dall’affermarsi delle nuove tecnologie e dalla consapevolezza che il futuro conduce verso un “approccio integrato al patrimonio culturale”;
  22. Assumere che la “terza rivoluzione industriale” produce una crescita inarrestabile della “capacità di elaborazione continua di contenuti digitali”, la quale attinge in modo massiccio dai “contenuti culturali”, facendo emergere un vero patrimonio inestimabile, considerato il “petrolio bianco” dell’economia del terzo millennio e, in particolare, dell’Europa, dell’Italia e della Toscana, nelle quali si concentra la maggiore quantità di “giacimenti” a livello mondiale;
  23. Approfondire gli effetti prodotti dalle nuove tecnologie verso gli utilizzatori finali, entrati in contatto con nuove idee, in una rete che promuove diversità culturali dando origine a una cultura “globale” in grado di produrre, nonostante tutto, effetti positivi, che permettono la salvaguardia delle identità culturali e territoriali, creando un equilibrio nei processi culturali tra dinamiche “top down” e “bottom up”;
  24. Acquisire consapevolezza che la “rivoluzione delle reti” sta interessando tutti i settori dell’economia e della società, e che l’ “industria dei contenuti” svolge, oggi, un ruolo centrale, nell’attuale trasformazione economica e sociale, con riduzione radicale dei costi di creazione e distribuzione dei contenuti rispetto a quelli tradizionali;
  25. Prendere conoscenza che le visualizzazioni, le condivisioni e, allo stesso tempo, i brand si affideranno sempre più al “digital video marketing” e cercare di capire cosa spinge il mercato a svilupparsi così intensamente nella direzione della “video-fruibilità”, considerato che il 2016 sarà l’anno del “visual marketing” e a parlare saranno sempre di più le immagini, per cui cresceranno i video interattivi e i brand si avvicineranno sempre di più alle “creatività generate dai propri clienti”, mentre le nuove generazioni si affideranno sempre di più a immagini, video e recensioni generati dagli utenti in rete;
  26. Investire nelle nuove generazioni affinché si indirizzino a livello professionale nel supporto alla comunicazione delle risorse territoriali e, in particolare, di quelle culturali creando valore con immagini basate su contenuti e percorsi identitari.